Registro dei corrispettivi di emergenza

Indice

Il registratore di cassa è un dispositivo delicato. Può accadere che, nel corso del suo utilizzo, si verifichino malfunzionamenti dell’apparecchio: come comportarsi in questi frangenti?

Malfunzionamento del registratore di cassa: come muoversi?

Il primo passo prevede la necessità di contattare un tecnico, una ditta che possa provvedere al ripristino del dispositivo.

Il proprietario del registratore dovrà annotare l’orario, con data annessa, della richiesta di intervento di assistenza. L’annotazione avverrà direttamente sul libretto di dotazione.

Potrebbe capitare di dover acquistare un nuovo registratore di cassa, come quelli venduti su Mezzalana.

L’azienda dispone di modelli di varia tipologia, dal Basiq Touch al Basiq ECR Plus. Non mancano dispositivi classici come l’Edoplus o l’Helios, o un apparecchio più all’avanguardia come il Dcash, dotato di connettività Wi-Fi.

Al momento dell’acquisto del registro dei corrispettivi, l’esercente dovrebbe anche aver acquistato un registro ulteriore, da utilizzare per il mancato funzionamento del registratore.

All’interno del registro andranno annotati gli importi che l’esercente stesso avrà incassato da ogni cliente; inoltre, nel registro andrà inserita l’annotazione dell’importo totale dei prodotti venduti.

Oltre a compilare il registro, annotando gli importi in formato cartaceo, l’esercente ha la possibilità di redigere il registro stesso in formato elettronico. Ciò può avvenire a condizione che il documento rispetti i requisiti richiesti dalla legge.

Il registro elettronico può essere redatto su Excel. L’esercente dovrà indicare l’anno delle registrazioni, aggiornandolo in maniera progressiva, quindi dovrà provvedere alla stampa del documento.

Esempio di compilazione del registro dei corrispettivi

In rete esistono numerosi esempi di compilazione elettronica. Ma come procedere nella redazione del documento?

Il registro dei corrispettivi andrà compilato in questo modo. Sulla sinistra, l’esercente dovrà inserire i dati relativi alla propria azienda: nel dettaglio, parliamo di riferimenti quali partita IVA, codice fiscale, denominazione e indirizzo.

Ogni pagina del registro corrisponde a un mese, e l’esercente dovrà riportarvi mese dopo mese il periodo di riferimento (es.: marzo, aprile, maggio ecc…).

Terminata la compilazione di marzo, l’esercente procederà con il cambio della pagina. Sulla parte sinistra sono indicati i giorni, a fianco dei quali andranno indicati gli incassi quotidiani. Il valore dovrà comprendere l’IVA.

Più in basso, nell’ultima riga, andrà indicato il totale delle operazioni che l’esercente ha compiuto nel mese.

Un’ulteriore colonna prevede l’annotazione dell’importo delle singole fatture, emesse dall’esercente dell’azienda. Tale annotazione andrà riportata sulla base dei totali giornalieri.

In merito agli importi esenti, il loro valore andrà inserito in una colonna apposita.

onda R

La compilazione in caso di reso delle merci

Nel caso in cui un cliente abbia restituito della merce, l’esercente è tenuto a stornare l’operazione. Per far ciò, è necessario produrre una nota credito, ma solo nel caso in cui si sia emessa una fattura.

Se invece l’operazione è stata annotata nel libro corrispettivi, andrà riportata nel registro corrispettivi con segno meno. L’esercente dovrà effettuare la somma algebrica quotidiana, indicando il risultato nello spazio apposito.

Richiedi un preventivo

Hai bisogno di contattare un Responsabile vendite?
Contattaci al numero dedicato o compilando il seguente form.

E’ semplice, veloce e gratuito!
Telefona allo +39 049 970 43 30 o contattaci.


    Condividi articolo