Registratore di cassa telematico: come adeguarsi al nuovo decreto
La normativa, in materia di registratori di cassa fiscali e conseguente emissione dello scontrino, contestualmente alla riscossione del denaro da parte dell’esercente, ha subito, nell’arco dell’ultimo periodo di tempo, una modifica piuttosto importante che offre la possibilità di porre fine all’emissione cartacea dello scontrino fiscale.
La vera e propria innovazione in materia è correlabile alla nuova procedura telematica che, a partire dal 2018, è diventata obbligatoria solo per la grande distribuzione, restando momentaneamente facoltativa per le altre attività commerciali, inclusi i ristoranti e gli albergatori.

La legge di Bilancio 2019
Già con un decreto legislativo del 2015 era stata paventata l’idea di eliminare i consueti registratori di cassa per adottarne di nuovi, che fossero in grado di trasmettere telematicamente, all’Agenzia delle Entrate, i corrispettivi. Con la Legge di Bilancio del 2019 tale ipotesi è diventata effettiva e obbliga progressivamente, e con precisa cadenza a seconda dell’attività, gli esercenti a dotarsi di registratori di cassa telematici, sostanzialmente diversi rispetto a quelli utilizzati sino ad oggi.
Si tratta di un’apparecchiatura che non prevede l’obbligatorietà di stampare lo scontrino da consegnare al cliente al momento dell’incasso. Contestualmente, trattandosi di registratori telematicamente collegati all’Agenzia delle Entrate, la trasmissione dei dati avverrà con immediatezza e semplicità.
Se nel 2018 tale innovazione è stata resa obbligatoria solo per la grande distribuzione, nel 2019 l’obbligo è stato esteso anche a chi ha ricavi superiori ai quattrocentomila euro. Infine, con decorrenza primo gennaio 2020, tutti i commercianti e gli esercenti dovranno adeguarsi alla nuova normativa.
Lo scopo è sicuramente quello di rendere più lineare, fluido e semplice la trasmissione dei dati fiscali, agevolando ed alleggerendo la mole di burocrazia a carico del negoziante.
Registratore di cassa telematico: funzionamento e adeguamento alla normativa
All’atto pratico il funzionamento del registratore di cassa telematico non ha nulla di particolarmente diverso rispetto a quello tradizionale. Infatti, la registrazione della merce, in uscita dal negozio per la vendita, rispetta lo stesso iter dei precedenti registratori di cassa.
La vera variante sul tema consiste nell’emissione dello scontrino: il consumatore fiscale avrà la possibilità di ricevere la stampa cartacea dello stesso, solo se lo richiede espressamente.
Inoltre, la tecnologia di questa nuova apparecchiatura consente la trasmissione dei dati dell’incasso all’Agenzia delle Entrate, in tempo reale.
Come per i registratori di cassa tradizionali, l’acquisto della nuova strumentazione può essere fatta via internet oppure da un rivenditore specializzato che affiancherà il cliente durante tutto il processo di installazione ed adeguata predisposizione del registratore fiscale telematico. L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un software gratuito che permette l’invio dei corrispettivi per via telematica.
Similarmente a molte altre innovazioni, questo cambio di rotta ha consentito, in linea di massima, non pochi vantaggi sia per l’esercente in sé che per lo Stato Italiano. Tra questi spiccano sicuramente l’emissione di uno scontrino digitale che, essendo trasmesso in tempo reale (o quasi) all’Agenzia delle Entrate esclude l’obbligo della registrazione dei corrispettivi giornalieri. Inoltre, con l’avvento del registratore di cassa telematico, è decaduto l’obbligo alla certificazione fiscale, ovvero l’emissione degli scontrini e delle ricevute con valenza fiscale.
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